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Autopalpazione

Conoscere il proprio seno è un gesto di rispetto verso se stesse: vuol dire volersi bene. Significa avere la possibilità di percepire modificazioni, variazioni  e cambiamenti della propria mammella che possono essere il segnale di qualcosa che non va.

Attraverso l’autopalpazione non solo si conosce come è fatto il proprio seno ma si riesce ad individuare la minima variazione della ghiandola mammaria che deve indurre a rivolgersi al proprio medico di fiducia.

L’autopalpazione è un gesto molto semplice che può salvare la vita; regalatevi 20 minuti al mese per proteggervi dal tumore al seno.

L’autopalpazione si deve eseguire una volta al mese a partire dall’età di 18 anni. Il momento migliore per sottoporsi a questa semplice procedura è dai tre ai cinque giorni dopo il termine del ciclo mestruale, quando la mammella non è né congesta (gonfia) né dolente come quando si ha l’ovulazione.

Le donne in menopausa devono anch’esse continuare ad eseguire l’autopalpazione mensilmente (il primo o l’ultimo giorno di ogni mese).

L’autopalpazione deve essere eseguita correttamente. Come eseguirla?

Inizialmente sdraiarsi in posizione supina. Appoggiare un cuscino sotto la testa e portare la mano destra dietro la nuca; con la mano sinistra (unendo le dita e tenendo la mano piatta) eseguire un movimento circolare sulla mammella destra partendo dai quadranti esterni verso l’interno. Indispensabile analizzare la mammella in toto. Eseguire la stessa manovra per la mammella sinistra con la mano destra.




Con il pollice e l’indice premere delicatamente il capezzolo per verificare se, con questa lieve pressione, fuoriesce del liquido dai dotti del capezzolo.



Sempre con una mano dietro la nuca, eseguire la palpazione del prolungamento dell’incavo ascellare facendo scorrere la mano piatta e con le dita unite, dalla parte prossimale dell’ascella fino al capezzolo.

Porsi successivamente in piedi davanti allo specchio e con le braccia alzate verificare eventuali asimmetrie alle mammelle.

Rivolgersi al medico di fiducia in presenza di:

- modifiche di un nodulo presente da tempo

- recente comparsa di un nodulo

- fuoriuscita di sangue o liquido chiaro/sieroso dal capezzolo

- arrossamento di una parte della mammella

- rientranza della cute della mammella

- appiattimento o introflessione del capezzolo.